Direttiva Case Green

Direttiva Case Green: come non farsi trovare impreparati al possibile tsunami che travolgerà il mercato immobiliare

È ufficiale: il Parlamento Europeo ha approvato la tanto discussa direttiva sulle Case Green (Energy Performance of Buildings Directive). 

Lo scopo di questo provvedimento è ridurre il consumo energetico e le emissioni inquinanti nel settore edilizio

Significa che se la tua casa rientra tra le classi energetiche meno efficienti, ti resterà qualche anno di tempo per intervenire con lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica per adeguarti alla direttiva. 

Soprattutto se vorrai vendere o affittare il tuo immobile, dato che la direttiva al momento prevede l’obbligo di questi interventi in 3 specifiche circostanze:

  • Quando l’immobile viene venduto
  • Quando viene firmato un nuovo contratto d’affitto
  • Quando l’immobile è sottoposto a una ristrutturazione complessiva

Quali immobili sono colpiti dalla direttiva Case Green?

Gli immobili interessati dalla direttiva sulle Case Green saranno tutti quelli di tipo residenziale che non raggiungono la classe energetica “E” entro il 1° gennaio 2030. In altre parole gli immobili che ora sono in classe “F” e “G” non saranno più a norma.

Ma non è finita qua: entro il 2033 tutti gli immobili dovranno raggiungere la classe energetica “D”, quindi anche la classe “E” risulterà obsoleta

L’obiettivo ultimo, fissato tra il 2040 e il 2050, sarà quello di arrivare alle emissioni zero.

Devi sapere che gli obblighi scaturiti da quest’ultima direttiva sono persino più “morbidi” rispetto alle volontà iniziali, che prevedevano dei tempi molto più brevi per i diversi step e vincoli energetici ancora più stringenti.

In ogni caso cambia poco: rimane l’obbligo per gli Stati membri dell’Unione Europea di far ristrutturare le abitazioni per raggiungere gli standard di riqualificazione energetica richiesti.

Spetterà perciò ai vari paesi stabilire un programma interno per la ristrutturazione degli edifici, in modo da raggiungere livelli minimi di efficienza energetica stabiliti a livello nazionale, con indicatori di progresso che possano essere misurati entro scadenze precise.

Se consideriamo che sui 34 milioni di immobili residenziali registrati al Catasto, ben 21 milioni si trovano nelle classi “F” e “G” (ovvero il 62%), il compito per il Governo Italiano non sarà affatto facile.

Infatti l’attuale Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha mostrato diverse perplessità riguardo la fattibilità della direttiva Case Green in Italia:

“Non mettiamo in discussione gli obiettivi ambientali di decarbonizzazione e di riqualificazione del patrimonio edilizio, che restano fondamentali. Manca però in questo testo una seria presa in considerazione del contesto italiano, diverso da quello di altri Paesi europei per questioni storiche, di conformazione geografica, oltre che di una radicata visione della casa come ‘bene rifugio’ delle famiglie italiane”.

“Individuare una quota di patrimonio edilizio esentabile per motivi di fattibilità economica – chiarisce il Ministro – è stato un passo doveroso e necessario, ma gli obiettivi temporali, specie per gli edifici residenziali esistenti, sono ad oggi non raggiungibili per il nostro Paese”.

“Nessuno chiede trattamenti di favore, ma solo la presa di coscienza della realtà: con l’attuale testo si potrebbe prefigurare la sostanziale inapplicabilità della direttiva, facendo venire meno l’obiettivo ‘green’ e creando anche distorsioni sul mercato. Forti anche della mozione approvata dal nostro Parlamento – conclude Pichetto – agiremo per un risultato negoziale che riconosca le ragioni italiane”.

Solo nei prossimi tempi riusciremo davvero a capire se ci saranno delle modifiche alla direttiva che tengano maggiormente conto del contesto italiano in ambito di riqualificazione energetica.

Casa Green e Bonus edilizi

La direttiva Casa Green riguarda anche la questione dei bonus edilizi

Come stabilito nel testo, gli Stati non offriranno più incentivi finanziari per l’installazione di caldaie individuali che utilizzano combustibili fossili. L’obiettivo ultimo sarà quello di eliminare questa tipologia di impianti di riscaldamento entro il 2035, o al più tardi entro il 2040.

Ciò significa che gli incentivi per le caldaie a gas saranno eliminati entro quest’anno

Tuttavia, va tenuto presente che la direttiva non considera impianti di riscaldamento a combustibili fossili quelli ibridi (cioè composti da pompa di calore e caldaia a condensazione) e le caldaie certificate per l’utilizzo di combustibili rinnovabili come l’idrogeno o il biometano. Pertanto, per altre tecnologie, l’opzione dei bonus edilizi resterà aperta.

Ci sono Sanzioni per chi non si adegua alla direttiva?

Da quello che si intuisce la linea della Commissione Europea – e anche quella dello Stato Italiano – NON sembra essere punitiva verso chi non si adegua alla direttiva, piuttosto si cerca di agevolare e accompagnare i proprietari nelle pratiche di riqualificazione energetica del proprio immobile. 

Quindi al momento non sono previste sanzioni, ma non è da escludere che in futuro possano cambiare le cose…

Le deroghe alla direttiva Case Green

La direttiva prevede alcune deroghe per il raggiungimento degli obiettivi di riqualificazione energetica edilizia.

Una di queste afferma che i Paesi dell’Unione Europea possono decidere di escludere da questa direttiva quegli edifici che vanno tutelati per il loro particolare valore architettonico o storico

Se la tua casa ad esempio si trovasse in un centro storico ritenuto di notevole interesse pubblico, potrebbe essere esentata dalla direttiva. 

Come faccio a sapere in quale classe energetica rientra casa mia?

Per sapere che classe energetica ha la tua casa, ti serve un tecnico abilitato che faccia un sopralluogo nella tua abitazione e raccolga tutti i dati relativi alla costruzione e alla manutenzione degli impianti termici. 

Se la tua casa è stata costruita prima del 2005, oppure se da oltre 30 anni non hai svolto alcun lavoro di riqualificazione sulle pareti o sul tetto, allora è probabile che finisca nelle classi energetiche più basse (“E”, “F” e “G” per intenderci).

In questo caso la tua abitazione sarà colpita dalla direttiva Case Green e devi organizzarti per essere in regola quando scadranno le tempistiche.

Se vuoi far salire in maniera importante la classe energetica del tuo immobile ti conviene agire su questi 3 aspetti:

1) Installazione del Cappotto termico

Il cappotto termico si ottiene applicando un materiale isolante su tutta la struttura della casa o su parte di essa, a seconda delle necessità. 

Una volta completato il lavoro, la superficie dell’edificio è come avvolta da un vero e proprio cappotto edilizio che previene lo scambio di calore tra l’interno e l’esterno, offrendo una maggiore protezione dagli agenti atmosferici.

Ricorda: affinché il rivestimento termico possa essere considerato un intervento di miglioramento energetico, deve essere applicato sull’intera costruzione e non soltanto su una singola parete.

2) Sostituzione di Infissi e Serramenti 

Le vecchie finestre e porte obsolete rappresentano un grande ostacolo per le prestazioni energetiche dell’edificio, che ne compromettono l’attrattiva e riducono il valore sul mercato. 

Per questo motivo, spesso si sceglie di installare serramenti moderni e altamente efficienti dal punto di vista energetico.

Per quanto riguarda la riqualificazione energetica dell’edificio, i serramenti che svolgono un ruolo cruciale sono quelli posizionati sul lato ESTERNO dell’edificio, ovvero le finestre e le porte che si affacciano all’esterno. 

Tra questi, sono compresi anche le porte-finestre, gli abbaini e i punti luce progettati per far entrare la luce, ma non per essere aperti.

3) Sostituzione della Caldaia

Negli ultimi anni, molte famiglie italiane hanno deciso di sostituire vecchie caldaie con modelli di alta efficienza energetica, spinte anche dai vantaggi fiscali. Una scelta intelligente, poiché consente di ottenere risparmi notevoli sui costi di riscaldamento: fino al 40% in meno rispetto agli impianti tradizionali.

Se non hai intenzione di fare i lavori di riqualificazione…

Stabilire quanto potrebbe costarti ristrutturare e riqualificare energeticamente il tuo immobile non è semplice, perché dipende da molti fattori, come metratura dello stesso o tipologia di interventi da fare. 

Considerando i dati riportati da Enea riguardo al Superbonus, si può affermare che – mediamente – possono servire fino a circa 90 000 euro per adeguarsi alla direttiva Case Green.

C’è da dire che questa cifra comprende anche i costi (elevati) dovuti alla progettazione e alla burocrazia necessaria per ottenere lo sgravio fiscale del 110%. 

In più c’è da considerare che l’eccessiva speculazione legata al SuperBonus ha portato a un aumento generale dei costi. 

Se non è tua intenzione investire alcune decine di migliaia di euro per adeguare il tuo immobile a una classe energetica pari o superiore alla “D”, hai due strade:

1 – la tieni così com’è, correndo il fortissimo rischio di non poterla più vendere in futuro;

2 – venderla prima che – per forza di cose – il suo valore diminuisca.

Su quest’ultimo punto ti dico che, in questo momento (marzo 2023), il mercato è ancora stabile. Vendere non è più una passeggiata come una volta ma , se ti affidi a professionisti esperti e specializzati, la strada è sicuramente in discesa.

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A presto,

Stefano Pagnoncelli

Direttore Commerciale GCASE